“Il successo è il risultato di perfezione,
duro lavoro, ciò che si impara dai fallimenti,
lealtà, e persistenza.”
Colin Powell
Entro il 31 gennaio 2017 deve essere inviato telematicamente il prospetto informativo relativo all’anno 2016, secondo le modalità previste dal Decreto Ministeriale del 2 novembre 2010.
Con la nuova riforma anche i singoli condòmini possono agire
per sostituire l’amministratore inadeguato
Un lettore ci scrive “Da alcuni anni a questa parte l’amministratore del mio stabile non inserisce mai, fra i punti dell’ordine del giorno, la revoca e la nomina dell’amministratore, sostenendo che questa possibilità gli è consentita dalla nuova normativa sul condominio entrata di recente in vigore. E’ vero?”
La recente riforma del condominio dà all'assemblea ed anche ai singoli partecipanti al condominio una serie di strumenti per cambiare l'amministratore inadempiente o incapace in modo rapido. Prima di tutto bisogna ricordare che un amministratore ha dei compiti ben precisi e un mandato temporaneo. L'incarico ha durata di un anno, va riconfermato ogni volta dall'assemblea con una specifica delibera, nella quale va indicato anche l'importo del suo compenso. Non è previsto un rinnovo tacito dell'incarico per cui ogni condominio può liberamente decidere di sostituire il proprio amministratore.
Una lettrice ci chiede: Nel mio condominio ci sono inquilini che non pagano le bollette e le spese straordinarie da lungo tempo e amministratori che non sanzionano i furbetti. Che provvedimenti possono prendere gli amministratori contro i morosi? E gli inquilini che pagano, da parte loro, cosa possono fare contro chi si rifiuta di pagare, al di là della solita azione legale lunga, dispendiosa e dall'esito incerto? Grazie
L’amministratore di condominio è obbligato a riscuotere i tributi e a far transitare le somme ricevute a qualunque titolo dai condomini su uno specifico conto corrente. Ciascun inquilino ha il diritto di chiedere di prendere visione ed estrarre copia, a proprie spese, della rendicontazione periodica così da accertare lo stato delle cose, come afferma la legge di riferimento n.220 del 2012.
Con la nuova riforma del condominio (L. n. 220 dell'11/12/2012) il legislatore ha inteso restringere il numero dei soggetti a cui affidare l'incarico di amministratore di condomino: l’intento specifico è quello di evitare che persone dalla condotta non cristallina, possano svolgere un incarico professionale che coinvolge la vita quotidiana di persone e famiglie.
Hai perso il lavoro e non puoi pagare l’affitto? Non pensare subito allo sfratto: da luglio 2014 la legge italiana tutela anche gli inquilini impossibilitati a pagare il canone di locazione, per cause di forza maggiore. La fattispecie prende il nome di morosità incolpevole: il suo contenuto è esplicitato nel testo del decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, previsto dal decreto-legge n. 102/13 pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Nel provvedimento – disponibile sul nostro sito – sono elencati i casi in cui la morosità diventa incolpevole: chi si trova in questa situazione ha diritto ad accedere ai fondi pubblici appositamente stanziati.